venerdì 25 maggio 2012

Nuovi giardini contemporanei. A Milano.
































Ottagono numero 247  Febbraio 2012  
Ambiente Urbano
DIALOGARE CON LA NATURA

In questo numero della prestigiosa rivista internazionale Ottagono, vi è uno specifico contributo di Silvia Airoldi dal titolo “ Nuovi giardini contemporanei” inerente a tre  progetti, per la riqualificazione di microspazi urbani a Milano, elaborati dagli studenti: Miguel Brembilla, Chiara Somalvico, Serena Mercandelli, Marco Ghezzi,  Francesca Finotti,Valeria Magni, Elisa Sironi, Sergio Facchetti, Giorgio Colombo, Nicola Livio, Riccardo Colombo, della Facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano all'interno del corso di “Analisi e progetto del giardino contemporaneo” -Professoressa Raffaella Colombo- durante l'anno accademico 2010-11.



Alla redazione e a Silvia Airoldi un particolare ringraziamento per aver scelto e "sostenuto" progetti culturali qualitativi sviluppati in ambito universitario dandone visibilità. RC. 
















































Stralcio della pubblicazione e dei progetti 


City Roots 
Students:Giorgio Colombo, Nicola Livio, Riccardo Colombo
Via Torino, Milano












Kilometrami
Students:Miguel Brembilla, Chiara Somalvico, 
Serena Mercandelli, Marco Ghezzi























Panta Rei
Students:Francesca Finotti,Valeria Magni,
Elisa Sironi, Sergio Facchetti











sabato 19 maggio 2012

Africa. Architetti tra contrasti e passione...





Conference
Politecnico di Milano. Facoltà di Architettura Civile
Mercoledì 23 Maggio 2012


a cura di
Analisi e Progetto del Giardino contemporaneo
Prof. Raffaella Colombo

Architettura del paesaggio
Africa: paesaggio nella  cultura dei luoghi.

Architettura Vera


intervengono:

Raffaella Colombo
Politecnico di Milano, Scuola di Architettura Civile
Biomi, identità locali, resilienza, ritualità.
Architetti dal “cuore di tenebra” tra contrasti e passione.

Emilio Caravatti
Politecnico di Milano, Scuola di Architettura e Società
Cambiare lo sguardo: esperienze da un mondo altro.
















































lunedì 14 maggio 2012

Riconoscibilità e Bellezza...


Architettura -Uomo-Bellezza
Una relazione aperta, atavica. Mai esaustiva.
Una relazione fisica e di pensiero…





















La Bellezza,  nella sua complessa accezione o semplice riconoscibilità,
non  credo stia negli occhi dell’osservatore ma nella mente.
La mente stabilisce  relazioni primordiali con uomini e intorno riconoscendone bellezza:
nel pensiero, nella voce, nella musica, nel profumo...
in quell’uomo, in quella donna, in quell’architettura, in quel deserto...
Dall’attrazione mentale, luogo astratto di un caos dichiarato,
imprevedibile e incontrollabile, derivano sia inclinazioni culturali sia  propensioni fisiche:
verso qualcosa e qualcuno.

I soli  occhi ingabbiano visioni quotidiane,  riproducono immagini consuete e
perentorie, leggono modelli  che traducono in consuetudini  da cui difficilmente ci si libera…
La  mente dissolve pregiudizi,  ricerca spazi, consente osservazioni  e riconosce libertà.
La mente libera scelte ed azioni, libera l’uomo alla riconoscibilità della Bellezza
a cui l’architettura non si sottrae.

Nella quotidianità siamo soggetti a continui stimoli, a nuove idee e proposte,
a  visionare opere reali e progetti, ad emettere giudizi  tra  turbinio ed accelerazione
di un susseguirsi quasi irreale di immagini.
Osserviamo, osserviamo, osserviamo…




Ma poco rimane e si sofferma.  
E non sarà ciò  che appare agli occhi.
Saranno quelle Architetture di Bellezza  stabili e permanenti nei nostri pensieri,
quelle che ci accompagneranno nella quotidianità,
quelle che per noi hanno e continueranno ad avere significato,
quelle a cui facciamo e faremo riferimento…
Forse inopportune, forse ingombranti, forse inappropriate,
forse non corrispondenti ad ideali prefissati ma profondamente nostre.
E di esse, per ciascuno di noi, molto rimarrà sempre da dire…




La Bellezza appare nella mente liberata.
Di ciascuno di noi, architetto...
Un abbraccio.
Raffaella Colombo




















Venice foto di Daniele Pirola 




"...Vi sono degli istanti in cui il mio corpo si illumina... E' molto curioso. Improvvisamente io posso vedere in me stesso... distinguo la profondità di certi strati delle mie carni; e sento delle zone dolorose, anelli, poli, pennacchi di dolore. Vedete queste figure vive? Questa geometria delle mie sofferenze? Vi sono lampi che assomigliano alle idee. Essi fanno comprendere da qui a lì. Tuttavia mi lasciano incerto. Quando la cosa sta per prodursi, riscontro in me stesso qualcosa di confuso o di diffuso. Si producono nel mio essere dei luoghi ... nebbiosi; appaiono delle spianate. Allora traggo dalla mia memoria una domanda, un problema qualsiasi ... E mi concentro. Conto dei granelli di sabbia e finché li vedo..."  Paul Valéry  Monsieur Teste














giovedì 3 maggio 2012

Natura in Architettura.































Conference
Politecnico di Milano
Scuola di Architettura Civile

mercoledì 9 Maggio 2012
a cura di 
Analisi e progetto del giardino contemporaneo
docente: Raffaella Colombo


Architettura del Paesaggio
Natura in Architettura.
Potenziale invisibile e cultura del progetto.


Raffaella Colombo
Scuola di Architettura Civile, Politecnico di Milano
Installazioni e Architettura naturale.
Architetto, qual è la tua vera natura?
Marco Engel
Vice Presidente Ordine degli Architetti di Milano
Il verde di Milano: gli episodi e la trama.
Dai giardini urbani alle reti verdi metropolitana e regionale





installazioni di Nils Udo



Parleremo di natura non come ovvia evidenza.
Natura non  solo come paesaggio fisico e componenti naturali.
Si parlerà di relazioni tra uomo e natura, di cultura del progetto e paesaggio antropico,
si parlerà di trame verdi nel tessuto urbano milanese, delle sue reti verdi metropolitane e regionali,
di giardini urbani pubblici e di sviluppi futuri.
Si parlerà di Architettura naturale, di uomini artisti che lavorano e plasmano opere, intrecciano cultura.
Si parlerà di natura anche come interiorità. Naturaleza…
Di che natura sei architetto? E le tue scelte, fisiche ed interiori derivano da essa?
Il deserto come paesaggio naturale corrisponde alla tua natura selvaggia, o la tua natura isolata,
il tuo sentire desertico, corrispondono al paesaggio caotico e selvaggio in cui ti muovi? Ed altro...
Le tue architetture come nascono da metalli, vetri, cemento o terra, fango, rami intrecciati, foglie…?
E ancora, la natura dell'uomo lo indirizza verso scelte di luoghi precisi in cui stare...?
L’uomo avverte quale sia la sua vera natura in un sistema umano ed ambientale in continua evoluzione?
La natura è anche indole e si caratterizza come interiorità, come intima predisposizione alla vita.
Con l’arte si ritrovano punti stabili ed equilibri che avvicinano interiorità ed esteriorità,
attraverso un potenziale invisibile che appare a chi si predispone ad accoglierlo…
Possiamo insegnare ad altri ad osservare particolari, ma il potenziale invisibile è individuale.







Alla tua natura, architetto…
Raffaella Colombo