domenica 14 agosto 2011

International Workshop.Waterliving Belgrade 2011





















International Workshop:  
Facoltà Megatrend Belgrade - Politecnico di Milano
Facoltà di Design. Facoltà di Architettura civile.

Waterliving Belgrade 11-17 Luglio 2011
Public Waterfront. Piattaforme galleggianti sul Danubio.




















Desidero esprimere un sincero ringraziamento
ai Professori serbi Ivan Mangov, Milan Javanovic’, Marko Cvetkovic’
per encomiabile impegno, competenza,  accogliente amicizia, professionalità;
al Professor Zoran Dukanovic’ per precipue ed illuminanti riflessioni
inerenti ai complessi sistemi di relazione e di identità culturali di Belgrado,
e a tutti i docenti e professionisti intervenuti
per supportare la nostra attività didattica. 
Da tutti loro traspariva una disponibilità interiore
che abbiamo riconosciuto con estrema semplicità...


Ma l’affettuoso abbraccio si rivolge agli eccellenti studenti
che hanno aderito al programma,
di cui vorrei sottolinearne meriti umani, al di là di quelli accademici,
derivanti sia dal superamento della selezione alla partecipazione al workshop 
attraverso i curricula avvenuta presso le corrispondenti Università,
sia dal  meritevole esito conseguito.











Parlo, pertanto, di loro apertura mentale, gentilezza,
volontà di condivisione, adattamento ed impegno lodevole,
rendendo fattibile questa esperienza di “ architettura di vita”.

Parlo di Architettura Vera, di relazioni umane che si sono intrecciate,
a partire dalla convivenza nell’ostello galleggiante Arkabarka,
parlo di debolezze, di simpatie, di lavoro intenso,
di caffè offerti alle 4.00 del mattino agli studenti italiani riversi sui computers…

Parlo di sinergie, di ardui confronti, di architetti e designers in gruppo,
parlo di differenti metodi di analisi al progetto,
parlo di soddisfazione al termine del percorso personale e professionale,
parlo di divergenze di vedute rispetto alle analisi del contesto,
di salvaguardia delle splendide identità culturali locali individuate,
di sostenibilità ambientale, di energie rinnovabili,
di accuratezza e sensibilità verso i sistemi viventi in loco.

Parlo di sistemi di relazione tra uomini, terra, acqua e cultura…
parlo di consapevolezza al progetto di spazio pubblico,
di non permanenza in superficie: “al di sopra dell'acqua”…
parlo di stanchezza, di gioia, di sintesi, di fatica e di sorrisi…
parlo di temperatura al limite della sopportazione,
di cene e pranzi frugali, di canti, di chiacchere,
di balli sul battello...

Parlo d’esperienza vissuta. Di Architettura di Vita.

E non mi esprimo e dilungo, volutamente,
in analisi di piante, prospetti, sezioni, planivolumetrici...
per quanto le idee di progetto scaturite siano state accolte
dalle reciproche università, dai media, dalla stampa
e dall’amministrazione comunale serba,
con indiscutibile successo e rilevanza.

Preferisco, in questo contesto, proporre “una lettura”
come esperienza didattica osservabile con occhi differenti dal consueto,
occhi non professionali, poichè al di là dei  positivi risultati conseguiti,
ciò che ha arricchito ciascuno di noi, credo sia  anche ciò che tratterremo,
e porteremo in noi, in sintesi, di questa complessa esperienza umana.  

In questi termini, accresciamo umanamente e professionalmente
senza mai lasciare luoghi, città e neppure amici.
E la nostra “casa”, proprio quella casa che sempre trasportiamo,
si dilata e strato su strato si modifica, evolve,
formandosi in un continuum senza fine…
pronta ad accogliere tutte le sfaccettature che la vita ci offre.

Impariamo dagli altri e con gli altri
mentre insegniamo ad imparare.
A progettare Architettura.

Così non ospitiamo ricordi ma persone vive…
su cui ciascuno possa contare,
affinché l’architettura non consti di soli materiali ma, ancor prima,
si basi e trovi ragione nelle relazioni umane.
Sincere. Scabre.











































Un abbraccio a tutti voi.
Grazie. E’ stato per me arricchente Esserci.
Raffaella Colombo




Selected projects.
Partcolari di progetto

Implanted Nature. Students: Jessica Bonaccio, Marija Cvetkovic', Aleksandar, Cvorovic', Marco De Lorentis, Sara Trinca Tornidor


Riverhood. Students: Michele Realis Luc, Virginia Savoini, Velimir Skalusevìc, Maria Laura Moroti, Annalisa Lever



SPLAV. Students:Milica Alempic', Roberta Campione, Marco di Norcia,Emanuele Faccini, Claudio Russo



Wawe








lunedì 8 agosto 2011

Persistenza e serietà

...quali preziose qualità etiche.

















Abbandonare un progetto significa non aver individuato altre possibilità
fra i molteplici piani fisici e concettuali su cui disegnare e ridisegnare,
e neppure nuovi linguaggi con cui esprimerlo
Significa bloccare se stessi, bidimensionalmente, all’angolo di un foglio…
Tuttavia senza alcun desiderio d’essere apatici osservatori di se stessi.
Allora è il momento di recuperare lo spirito originario del progetto,
l’originario fervore di scoperta di un’interiorità che non necessita di superfetazioni,
ma uno sguardo consapevole ed attento di sempre
attraverso opportunità nuove di ampliamento…
Allora è il momento di stropicciare il foglio. 
Abbandonare il computer, la lavagna, i piani consueti…

Per uscire e ritrovarsi.

Non certo in una ricerca fine a se stessa, involutiva e sterile,
ma nel progetto del nuovo con memoria storica.
Quella memoria che consente a ciascuno di noi di non ripartire sempre da zero,
ripetendo  e confermando  ciò che tratteniamo perchè  importante. 
Quale memoria di antica e continua passione… 
che faccia procedere sempre e comunque con serenità e fiducia,
senza eccessivi scoraggiamenti…

Persistenza e serietà sono qualità a cui ambisco
e ricerco, incessantemente…














Tuttavia l'ottusità non mi appartiene...
Raffaella Colombo